Ciao a tutti, vi parlo di un antico amuleto, oggi molto di moda: la Mano di Fatima o Hamsa.
In realtà con i nomi con cui viene indicato questo amuleto sono molteplici, oltre ai due scritti sopra, ho trovato anche i termini Mano di Alo e Khamsa.
Questo perchè è un amuleto antichissimo e soprattutto è legato a diverse religioni e culture differenti.
Come deve esser la Mano di Alo?
La Mano di Fatima, personalmente la chiamo così, ha, appunto, la forma di una mano in cui indice e anulare devono “essere” identici ed esser attaccati perfettamente al medio, che è leggermente più lungo.
Il pollice e il mignolo sono di identiche dimensioni e leggermente inclinati verso l’esterno.
Secondo la tradizione è decorata da diverse incisioni (nel mio caso perline) e deve esser presente l’occhio di Allah, nella versione musulmana, o una stella di David nella versione ebraica.
A secondo di come viene posizionata assume un diverso significato: se le dita sono rivolte verso l’alto simboleggia forza, potere e benedizione; se le dita sono rivolte verso il basso, come nel caso del ciondolo da me realizzato, attira pazienza, fortuna e amore.
Come ormai avete capito, mi piace fare ricerche prima di realizzare qualcosa di “impegnativo”, e così ho pensato di condividere con voi la storia di questo amuleto.
Le origini di questo amuleto
Si ipotizza che sia stato introdotto dai Cartaginesi come simbolo e attributo di Tanit, dea della Luna, ma si ritiene che le origini siano ancor più antiche, legate al culto sumero di Inanna.
L’amuleto sarebbe poi stato “ripreso” dagli Ebrei, per i quali simboleggia la “Mano di Miriam”, sorella di Mosè.
Secondo gli ebrei si tratta della Mano di Miriam, sorella di Mosè e simboleggia i cinque libri della Torah. Hamesh in ebraico vuol dire proprio 5; è associata anche alla 5* lettera dell’alfabeto “He”, che rappresenta uno dei nomi di Dio.
La mano di Miriam o Khamsa è molto popolare come oggetto decorativo per la casa o come portachiavi: ad essa spesso vengono allegate delle preghiere: la Benedizione del viaggiatore o la preghiera del viaggiatore.
Per i musulmani invece ha assunto il nome di Mano di Fatima ed è simbolo di libertà.
Secondo la tradizione, Fatima era la figlia del profeta Maometto, che sposò Alì, cugino del padre che lei amava sopra ogni cosa al punto che, quando lui portò in casa una concubina, Fatima immerse la mano in una zuppa bollente e non si accorse del dolore fisico, per quanto profondo fosse quello spirituale.
Alì si accorse del pianto di Fatima e rinunciò alla concubina. Proprio per questo, secondo la tradizione islamica porta pazienza, gioia e amore.
Per i musulmani le dita rappresentano i 5 pilastri fondamentali della religione e l’occhio centrale è quello di Allah.
Credo di aver detto abbastanza, appuntamento alla prossima Hamsa, eh sì, ho pensato di farne altre, in altre tecniche. Se volete vedere la mia nuova collezione di bijoux handmade, cliccate QUI
Tempo fa ne ho realizzata una al brick stitch, all’epoca non usavo la light box per fare le foto, si vede???
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Ci sentiamo presto con un nuovo mega post… vi parlerò di colori.
Anna Rita
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